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Rosita

Marciare è... 1

Marciare è...

Marciare è possedere l’energia che ci rende come siamo, con un sole nell’anima che riesce a far risplendere cuori e brillare le anime, per questo ogni tanto va staccata la spina per ricaricarti davvero con l’unica energia che possediamo veramente: l’amore di chi tutto può più di quanto tu possa immaginare, l’amore di chi ti ha fatto come un prodigio, l’amore di chi muove le montagne, l’amore di chi ti accoglie sempre.

Marciare è ricaricarsi, mollando le abitudini che costano fatica e fanno sentire il peso della routine, mollando quella dipendenza social di condivisione, mollando le tensioni, le ansie e le paure perché non c’è nulla da temere, il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà.

Marciare è attraversare paesaggi “under the tuscan sun” con la certezza di un punto di luce palpabile negli occhi dei marciatori che in ogni passo in avanti scelgono di credere a un qualcuno che dona un senso concreto alla vita su questo pianeta.

Marciare è la fila al bagno di prima mattina, è la tazza bollente di tè che fuma riscaldando i colori di un sole che è pronto a splendere, è il “buondì” urlato dalla sottoscritta ogni mattina con l’occhiale da sole tattico e qualche riccio sempre fuori posto, è il carboidrato potente fonte di energia, sorrisi e felicità.

Marciare è il rumore dei cuori che sovrasta quello dei piedi sull’asfalto, è il suono della chitarra che risveglia le corde della vita, è l’armonia delle gambe e dei sorrisi che si muovono a ritmo di musica, è la lacrima asciugata sul viso del compagno marciatore, è l’abbraccio donato senza un perché, è il guardarsi negli occhi e non dirsi nulla, è respirare finalmente aria pura, è emozionarsi al suono delle campane suonate solo ed esclusivamente per te che arrivi sul monte la Verna, è la mano di chi decide di prendere la tua insegnandoti che da soli nessuno è mai andato tanto lontano.

Marciare è attraversare un temporale estivo trasformando l’energia dei tuoni in polare naturale per arrivare alla meta.

Marciare è fatica, sudore e stanchezza ma è anche profumo di vita, riposo dell’anima e consapevolezza di poter generare vita.

Marciare è aprire la porta del cuore, accogliere un annuncio, prendere in mano la propria vita.

Marciare è trascorrere il proprio 24° giorno di vita donata soffiando candeline in mezzo ai campi ed accogliendo tutto senza esitazioni.

Marciare è far uscire dal cuore, dalla gola, dalla nostra profondità un canto che vuol dire bellezza.

Marciare è saper ascoltare, consolare che vuol dire togliere dalla solitudine, vuol dire dare la ragione per cui vivere, per cui soffrire.

Marciare è il coraggio di avere l’ardire di fare ciò che è giusto, malgrado la debolezza della nostra carne.

Marciare è farsi trasformare le ferite in feritoie.

Marciare è rendere bello il passato, il presente ed il futuro.

Marciare è aprire a Dio le finestre della nostra vita, il nostro cuore che si quieta solo quando veniamo abbracciati da un amore più grande di quello che meritiamo.

Marciare è continuare a cantare, continuare a camminare ogni giorno, per sempre.

Grazie marciatori, di cuore.

Rosita