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Francesca

Tra le nuvole e il deserto

La Terra Santa odora di ebano e di spezie, le sue ferite profonde si confondono tra il sapore dolce dell’erba e dell’incenso, in quelle case bianche così uguali tra loro.

La notte il cielo d’oriente è così diverso da quello d’occidente, fatto di stelle che non si spengono. E’ in quelle notti calde che scendono lungo le colline di Galilea, dove sale il sapore dolce del miele e del tabacco, che vedi gli occhi di un uomo, l’uomo del Lago di Tiberiade. Ti guarda in silenzio con una domanda: “Ma tu mi ami?

Non gli importa del tuo passato e delle tue mani sporche vuole solo conoscere il tuo cuore. Quegli occhi non ti lasciano più per tutto il cammino, fatto dei tuoi piedi polverosi e stanchi. Sono gli occhi di mille incontri in una terra di conflitto: quelli di un anziano indifeso, di una mamma con i figli senza futuro, di un bambino con i piedi scalzi.

Il mio viaggio sta negli occhi neri di questo bambino sporco in viso, che un giorno mi ha guardata allungando verso di me la sua mano ed ha preso la mia fatta solo di giudizi.

Mi sono trovata in un conflitto che pensavo lontano ed ho capito che il silenzio fa mia ogni pallottola esplosa.

La Terra Santa è una terra di contraddizioni dove bene e male convivono; è il tutto ed il niente in così poco spazio.

Non ho mai creduto alle chiamate, ho sempre creduto in quello che vedo e sento con gli occhi e con il cuore, ma questa terra chiama e non si può non rispondere. Questa terra attira, affascina, ti cambia anche se non sembra. E quando torni capisci che la tua casa è lì, nel mezzo tra le nuvole e il deserto.

Francesca Lupi