
3 gennaio 2017: la nostra colombina ha di nuovo preso il volo!
Questa volta per un’occasione davvero particolare: un viaggio lontano centinaia di chilometri per accompagnare fra Matteo Brena verso il diaconato. Esatto, proprio così: il nostro fra Matteo, da anni impegnato nel servizio di Commissario di Terra Santa per la Toscana, ha scelto di essere ordinato diacono nella terra di Gesù e più precisamente a Betlemme, là dove il Verbo si fece carne e dove ogni giorno si incarna nei più poveri e ultimi. Una scelta coraggiosa e sicuramente originale ma che non ha trovato impreparata la truppa dei suoi frati che, armati di valige e passaporti, si sono imbarcati insieme a lui per accompagnarlo verso questo passo del suo cammino.
Il viaggio ha condotto i nostri fratelli direttamente a Betlemme dove l’accoglienza dei frati e dei numerosi amici locali non ha fatto mancare nessun genere di conforto. Ma non c’era tempo per i convenevoli: una grande festa li stava aspettando!
Fiori, tappeti, coro, diretta streaming e poi ancora rinfresco, saluti, inviti e addirittura l’orchestra locale. Tutto era pronto per il grande momento…
Ore 16.00: il doppio delle campane della piccola chiesetta di Sant’Antonio all’interno dell’opera antoniana di Betlemme da’ ufficialmente inizio alla celebrazione. Sua Ecc. Mons. Pierbattista Pizzaballa, ex-custode di Terra Santa adesso amministratore apostolico di Gerusalemme, presiede la solenne celebrazione. Oltre ai nostri frati, sono presenti i genitori di fra Matteo e diversi frati della Custodia, Mons. Rodolfo Cetoloni e diversi amici che hanno conosciuto il neo-diacono durante i suoi vari pellegrinaggi in Terra Santa.
La semplicità di Betlemme continua a vivere anche all’interno della solenne celebrazione di ordinazione. Tutto procede secondo il rito, comprese le difficoltà nel mettere per la prima volta la stola e la dalmatica!
Un grande giorno di festa che ha avvicinato fratelli lontani e collegato mondi tra loro molto diversi.
L’augurio a fra Matteo adesso è che possa ogni giorno restituire quell’emozione e quella gioia a tutte le persone che nel suo ministero incontrerà.