Il nostro primo giorno in terra lituana è iniziato con un giretto nella capitale, Vilnius. Abbiamo passeggiato per le strade del centro, fatto una visita alla chiesa dei frati minori e alla cattedrale. Ci siamo soffermati lungo il Vilnele, il fiume che costeggia il convento dei frati, e poi abbiamo fatto una piccola sosta rigenerante in un caffè del centro, nel vecchio ghetto ebraico. Il cielo era bianco, molto lituano – così dicono – ma sul finire del nostro giro qualche raggio di sole è uscito ed ha reso tutto molto più bello.
Siamo quindi partiti alla volta del villaggetto dove staremo in questa settimana di ritiro. Si trova a più di un’ora di macchina dalla capitale, in una zona verdissima e piena di laghi bellissimi. La struttura che ci ospita è molto accogliente, old style, tutta in legno. Tutto perfetto. Quasi tutto… ci abbiamo sperato fino all’ultimo e invece niente: il Wi-Fi non c’è! (Nemmeno l’acqua calda e – per quanto non sentiamo la sua mancanza come quella del Wi-Fi- sarebbe comunque potuta essere utile…). Siamo comunque fiduciosi di trovare un po’ di civiltà nei dintorni e tenervi più o meno aggiornati sulla nostra colombina in Lituania!
L’inizio ufficiale del ritiro è stato nel tardo pomeriggio con l’accoglienza, la presentazione e la messa. Dopo una cena leggera a base di patate e tanto burro cotto, abbiamo partecipato a un concerto dei Dambras. Quartetto etnometallaro assai interessante: una miriade di strumenti e strumentini artigianali tra i quali primeggia un lituanissimo… Scacciapensieri.
Che dire poi? Le zanzare giganti che sono qui fra noi non ci fanno sentire la mancanza di Pisa. I frati lituani ci hanno detto con tranquillità di controllare la sera se abbiamo qualche zecca attaccata addosso… dicono sia normale. Alcuni di loro e alcune persone presenti al ritiro non dormono nella struttura ma fanno camping sulle rive dei laghi, con delle salsicce e delle cosce di cervo messe ad arrostire sul fuoco fuori dalla tenda, e – ogni tanto-, passeggiando, ci attaccano un morso. Poi capita che si rinfreschino facendo un tuffo nel lago, nonostante noi siamo lì di fianco a loro con indosso un piumino primaverile e col volto sbigottito. Al confronto ci sentiamo davvero molto poco selvaggi. Per di più a tavola non bevono acqua, ma una bevanda calda di cui non abbiamo neppure osato conoscere il sapore… che sete!
Continua la nostra missione: al prossimo aggiornamento sempre con l’hashtag #vienievedilituania.