
Siamo arrivati alla fine del ritiro di #vienievedilituania e nel cercare la parola più adatta per sintetizzarvi la nostra settimana, abbiamo trovato questa: inculturazione.
Le forti titubanze iniziali che ci tenevano con il freno a mano tirato nei confronti dei modi e i luoghi un po’ selvaggi dei nostri amici lituani, si sono progressivamente trasformate in graduale ammirazione, che ha raggiunto davvero il culmine: ormai siamo incredibilmente a nostro agio nel bosco, il lago è nostro amico fedele e unica fonte di acqua che ci ha lavati e rinfrescati in questi giorni, la colazione a base di würstel, zuppa di farro, maionese ed altro non ci fa più così tanta paura, alle sei e mezzo non vediamo l’ora di andare a cena, cantiamo regolarmente i canti di questo campo come se fossimo autoctoni (anche se sulle parole improvvisiamo un po’…), raccogliamo fragoline di bosco e mirtilli in modo del tutto naturale, non ci stupiamo più se a mezzanotte sentiamo odore di salsicce sul fuoco, né se le ragazzine non hanno mai indossato calzature per una settimana…
D’altra parte l’inculturazione non è stata a senso unico: ieri sera – durante la Serata dei Talenti, dove ognuno andava sul palco e faceva uno spettacolino per gli altri – fra Ale ha decisamente tirato fuori le sue armi e ha fatto sciogliere il gelo dai cuori di tutti i lituani, trasformandoli improvvisamente in un popolo caliente e mediterraneo: i suoi balli di gruppo e i suoi trenini hanno fatto impazzire grandi e piccini. Non si era mai visto qui tanto calore tutto insieme! Gli animi erano bollenti e continuavano a gridare a squarciagola: Bis Bis!
Che dire è stato proprio un ritiro fuori dalle righe e dai nostri schemi molto italiani, all’insegna della tranquillità e della calma, della puntualità e dell’organizzazione, della natura e dello sport, della scoperta e della meraviglia. Il Vangelo è così: ti sorprende e ti schioda dai tuoi punti fermi, ti scava e ti cambia, ti fa incontrare l’alteritá come possibilità di bellezza, ti insegna il rispetto e l’umiltà. E allora con il cuore grato per gli incontri fatti – a volte non è necessario conoscere la stessa lingua per mostrare amicizia e affetto – e per i doni ricevuti, possiamo ora davvero affermare consapevolmente: #vienievedilituania tutta un’altra storia!
Fra Alessandro, Adriano e Benedetta